La rete fognaria a Roma

Le fognature di Roma sono un problema tramandato tra le diverse amministrazioni che si sono succedute a governarla. Nonostante Roma abbia la fama di città eterna, comunemente chiamata Caput Mundi, per il suo fascino e le meraviglie storiche sparse ovunque, nel tessuto cittadino, il problema della rete fognaria è e rimane molto serio.

Con il passare degli anni la rete fognaria di Roma è divenuta inadeguata, inadatta a raccogliere e gestire le acque reflue di una popolazione in crescita costante, così come lo è il tessuto urbano ed extra-urbano.

Una continua sfida che i vari amministratori hanno dovuto e dovranno affrontare.

Le caratteristiche della rete fognaria di Roma

Così come i monumenti, persino la rete fognaria di Roma ci racconta una storia, fatta di antichi splendori e maestri sopraffini. Tarquinio Prisco realizzò la cloaca maxima qualche millennio prima di oggi, e la progettò perché la città più bella del Mondo fosse anche la più pulita e vivibile.

Arrivando ai giorni nostri, gli interventi per risanare la rete fognaria romana sono fermi agli albori di questo millennio. In questi ultimi 4 lustri, la rete fognaria romana è stata solo rattoppata e nessuna delle amministrazioni che si sono succedute ha mai effettuato investimenti per la realizzazione di nuove condutture e per la sostituzione di quelle vecchie.

Questo continuo rattoppo, e il mancato aumento della rete, non hanno seguito il passo dell’aumento demografico della città rendendo, di fatto, la rete fognaria attuale insufficiente al fabbisogno cittadino, con tutti i disagi che possono scaturirne, soprattutto nei periodi di maggior afflusso turistico.

Si potrebbe pensare che questi problemi siano relegati alle fognature della periferia di Roma ma, in realtà, il problema nel centro storico è lo stesso, anzi, ancor più grave. Tombini ostruiti, mancanza di allacciamenti in fogna persino in zone del centro città.

Probabilmente Tarquinio Prisco sarebbe orgoglioso di sapere che la sua Cloaca Maxima è utilizzata ancora oggi come conduttura fognaria di Roma, in pieno centro storico. Stiamo parlando del Campidoglio, del Palatino e del Quirinale, dove enormi tubazioni di 4 metri di diametro raccolgono ancora le acque reflue di queste zone.

Pronto intervento necessario e urgente

Roma avrebbe bisogno di interventi urgenti per risistemare la rete fognaria e normalizzare la situazione. Si stima una spesa necessaria che si aggira sui 300 milioni di euro per la sola zona urbana all’interno del raccordo anulare. Cifra che potrebbe lievitare quasi a 700, nel caso in cui si volesse ampliare l’intervento anche a Ostia e zone fuori al raccordo.

I problemi di cui stiamo parlando non si riferiscono solo alle strade. Alcuni quartieri di Roma, nati sotto il ventennio fascita, ancora oggi non hanno un allaccio in fogna. Nessuna giunta, a oggi, è intervenuta per porre rimedio a questo problema.

Per chi vive a Roma è risaputo che, ogni pioggia leggermente più prolungata o abbondante del solito, porta con sé problemi spesso enormi, con conseguenti disagi per chi vive la città. Le strade si allagano, portando disagi alla circolazione stradale.

Questo però è il caso migliore. Molto peggio accade quando le condutture, ormai sature, riversano liquami per le strade e nei sottoscala dei palazzi, con le immaginabili conseguenze che questo schifo comporta, sia a livello di decoro cittadino ma, soprattutto a livello sanitario, mettendo a rischio la salute dei cittadini romani.

Ci auguriamo che questa, o le prossime amministrazioni, prendano prima o poi in mano la situazione e donino nuovamente un decoro a questa splendida città che tutto il Mondo c’invidia.